Il Teatro di Goldoni


Teatro Goldoni

Il Teatro di Goldoni

di Roberto Cuppone

Edizioni Il Poligrafo, 2010; pp. 1-100

Edificio, teatro, sito: tre vite in una. Il Teatro Goldoni è un simbolo di venezianità particolare, che racchiude momenti e passaggi di una lunga storia, iniziata nel 1622, con l’inaugurazione di quello che si sarebbe chiamato Teatro Vendramin, il primo teatro “pubblico” al mondo, ma che prima di essere battezzato con il nome del più celebre commediografo veneziano – oltre due secoli più tardi, siamo nel 1875 – era stato conosciuto anche come Teatro di San Salvador, di San Luca, Apollo. Dall’ultimo scorcio dell’Ottocento e poi nel Novecento, il Teatro Goldoni, scelto dal Teatro Veneto come propria sede d’elezione, si identifica con una ricca epopea (i suoi protagonisti si chiamano Moro Lin, Selvatico, Gallina, Zago, Benini, Sugana, Duse, con i “dirigenti” storici Barera e Marigonda, e poi la successiva ondata dei Rocca, Baseggio, Cavalieri, Micheluzzi, Giachetti, Bian – chini ecc.), in cui l’attività delle più importanti compagnie venete si intreccia con una fitta sequenza di tournée e di prime nazionali. Ma la vicenda novecentesca presenta luci e ombre. Chiuso inaspettatamente negli anni Cinquanta, il Teatro Goldoni – che durante la guerra è stato il luogo dell’omonima “beffa”, famoso episodio della Resistenza lagunare – viene completamente ristrutturato e poi riaperto soltanto nel 1979, con una rappresentazione della goldoniana Locandiera. Qualche anno ancora e, nel 1992, si costituisce ex novo il Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”, che sarà diretto da Giulio Bosetti, quindi da Mauro Carbonoli, Luca De Fusco, Alessandro Gassman.

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